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Sorriso, jeans e mozzarella di bufala

di Mario Frongia


” Non cascate nella trappola dello shopping business. Siate voi stesse, levatevi il bersaglio dalla schiena, trovate obiettivi compatibili “

Povere donne!  Con un pensiero mesto anche ai compagni, nelle loro varie declinazioni di mariti, fidanzati, amanti stanziali o di passaggio. Ci sarebbero anche amici, colleghi, istruttori di tennis, aerobica, piscina… vabbè, lasciamo stare. Insomma, arriva la bella stagione e si apre il festival della donna da rivitalizzare. Manco fosse un giardino, anche se a essere vintage e un filo romantici, una donna è sempre un felice insieme di armonie naturali. Ma su queste frequenze, il rischio che passiate alla pagina che segue, è concreto. Stiamo sul pezzo. Primavera ed estate 2015, pubblicità e paginate tutte per voi. Marketing in rosa per sedurvi e portarvi alla cassa. Cash o carta di credito, va bene tutto. Purché compriate. E spesso, con le buste fluorescenti al braccio, siete meno felici di prima. Capita. Così come accade che le leggi del consumismo vi prendano per il collo. Compra e sarai più forte, accattivante, leggiadra. Traduzione: più te stessa. Mantra di sempre o quasi. Mosse da shopping compulsivo, ma è meglio non generalizzare, siete al centro di una campagna suadente. Che non fa prigionieri: si acquista per provarci ed essere. Tutto è indispensabile. Fino alla prossima primavera. In questa e per i prossimi mesi estivi, vi vestono di pelle, con kimono dai fiori enormi e i colori sgargianti, gonne midi anni ’50, righe sottili e grosse. Primo consiglio: le righe, amate e odiate, lasciatele nei negozi. Si sa, ingrossano. Ma ce n’è per tutti i gusti. Marinaretta, fashion di un passato che non torna, stile “ballerina”, quel non so che di haute couture parigina. Pensateci. Diverso il discorso dei petali: il look acceso si sposa alle grintose e a quante volano leggere e determinate. I ramage orientali? Parliamone. Anzi, parlatene. Moda e capelli: una galassia più che un’acconciatura. Regola numero uno: pare siano banditi i capelli piatti e lisci. I parrucchieri ordinano volume a tutto spiano. Traduzione: morbidi ricci e dolci onde. Insomma, mosso è meglio. Per tutte. E per quelle che amano il liscio cosa rimane? Taglio asimmetrico e destrutturato che lascia intravedere una sola parte del volto. A dirla tutta, peggio di una diagnosi in ospedale. Che a voi ruba appena una mezza smorfia. Andiamo oltre. Estate e prova costume, un must senza età. Penso, dunque ingrasso. No, c’è la dieta. Ad essere onesti o appena curiosi, se ne scoprono a decine di nuove o spacciate per tali. Dagli Stati Uniti arriva l’ennesima sfida: Mindful, annotatevi questa parola. Sta per modo di vivere e capacità di apprezzare le necessità e le richieste del proprio corpo. Insomma, si va a caccia degli automatismi che regolano un rapporto equilibrato con i cibi. “Le cose che ci piacciono sono vietate, fanno male o ci fanno ingrassare” dice Woody Allen. È vero. E allora, jeans, capelli come vi pare e insalatona lattuga, tonno e olio d’oliva. Ma anche la pizza bufala e pomodorini non è male. Dettagli? Abolite coca light e ascensore, aggiungete un’oretta di esercizio fisico al giorno. Il trucco? Sorridete. E via col vento. Sarete più belle. E Brad Pitt? Sempre più figo e comodo a casa sua.