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Cagliari capitale Europea della cultura

di Redazione ShoppingMag.it


Cagliari come Marsiglia. O quasi. Di certo, la corsa è partita. Un percorso ad ostacoli che durerà cinque anni.

Perché sono 21 le altre città italiane che si sono candidate a Capitale europea della cultura per il 2019. Tra le tante: Matera, Perugia, Palermo, Lecce, Urbino, Siena e Siracusa. Veri e propri gioielli di architettura, storia e ambiente. E tra questi gioielli c’è anche Cagliari. La città della luce, quella cantata da Sergio Atzeni, quella di Tuvixeddu e del Parco delle Saline. Quella dai colori che ti allagano il cuore. Quella che non ti fa più partire. E che ti innamora. Il diario di bordo di questa splendida avventura è stato raccontato qualche mese fa dall’assessore all’Urbanistica Paolo Frau, dall’assessore al turismo Barbara Argiolas e da Enrica Puggioni, assessore alla cultura e gran timoniere di questo lunga traversata. “A prescindere dagli esiti della candidatura, questo viaggio segnerà profondamente il futuro e la costruzione della nuova Cagliari- sottolinea Puggioni-, un percorso che non intende essere calato dall’alto, bensì vissuto come il risultato di un lavoro di rete, che si arricchirà in particolare con la partecipazione e il di associazioni e cittadini”. A fare il tifo, infatti, sono scesi in campo una cinquantina fra enti e Comuni, nonché la Fondazione Banco di Sardegna, che assieme al sindaco Massimo Zedda, nel settembre scorso, ha firmato un significativo protocollo d’intesa. ‘’Anche solo partecipare – ha commentato Antonello Cabras, presidente del Banco – e ambire alla preselezione delle prime cinque città è importantissimo. Non lasceremo nulla di intentato per arrivare al traguardo finale. La Fondazione firmerà presto nuovi protocolli anche con altri Comuni: le erogazioni per il sostegno senza fini di lucro per questo tipo di progetti arriveranno annualmente a circa quindici milioni di euro’’.

Il momento della verità arriverà a dicembre col risultato delle pre-selezioni e conseguenti esclusioni. Le città che supereranno la prima griglia di ostacoli dovranno presentare un nuovo curriculum, ancora più elaborato, che nel giro di nove mesi dovrebbe portare all’indicazione della capitale scelta. “Ovviamente una pre-candidatura è ben differente da una candidatura -ha commentato Francesca Traclò, direttore della Fondazione Rosselli e tra i protagonisti del progetto assieme a Renato Quaglia, per otto anni direttore della Biennale Venezia. “Quello che bisogna dare da subito è un forte segno di concretezza, perché oggi la gente è davvero stanca di parole”. Nel concreto, l’amministrazione cagliaritana, ha scelto di riscrivere il territorio, una sorta di rigenerazione urbana che si tradurrà in qualità della vita. Vere e proprie cellule di cambiamento saranno le residenze d’artista, meglio, le EuCho (European Culture Home) ovvero “botteghe” di creazione culturale condivise e coabitate dalle maggiori istituzioni culturali europee. Secondo gli organizzatori, ogni anno a Cagliari verranno chiamati a partecipare un centinaio di artisti (ma anche scienziati, urbanisti, paesaggisti) che opereranno nel territorio per 12 mesi in qualità di autori e/o uditori, in un percorso formativo teso a diffondere idee, conoscenze, saperi. Una sorta di narrazione annuale permanente che vedrà il completamento dei lavori proprio nel 2019. Sarà grazie a queste “botteghe” che la città si trasformerà in palcoscenico, museo, galleria, cinema, libro a cielo aperto, permettendo l’accesso ai nuovi paesaggi immaginari a tutti i cittadini europei.