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Il foodporn

Al DeGustibus, il festival del cibo sardo tenutosi di recente all’Arena village del Poetto sul litorale di Quartu, si è sviscerato l’argomento FOOD toccando molti importanti aspetti del nostro rapporto col cibo.

Fra questi la mania mondiale di scattare foto a ciò che mangi, ma mica solo ai piatti da gourmet, almeno fosse, no, le immagini riproducono anche semplici, tristi tazze con del tè fumante o due biscottini spezzettati. Ma perché questo fenomeno ha assunto proporzioni cosmiche? Cosa vogliamo trasmettere con queste immagini? 148.000.000 di seguaci del #foodporn sui social (Cit.E.Pilia dal palco del Degustibus) non rappresentano  un fenomeno trascurabile.

Ma cosa si intende per #foodporn, uno degli hashtag più utilizzati da sempre sul web? Immediatamente viene alla mente l’accoppiata  cibo ed eros, magari con immagini di libagioni orgiastiche stile antico impero romano, e in effetti entrambi,  cibo ed eros, sono simboli di socialità e di piaceri intensi e appaganti. In realtà, rimarrete delusi, non si tratta di una nuova mania erotica. Il termine foodporn venne coniato negli anni ’80 per codificare il cibo creato volutamente ad opera d’arte, secondo un rituale o una tradizione. Con l’andare del tempo è andato evolvendosi, attualmente esprime il concetto  dell’ ossessione per il cibo, che  rasenta quasi il pornografico. Potremmo ben dire allora che il foodporn è ” il cibo da mangiare con gli occhi”, o “Che ti fa venire l’acquolina in bocca”. Le immagini devono trasmettere sensazioni come desiderio, goduria, voluttà, eccitazione e anche, perché no, estasi. Tra l’altro questi sono i termini più usati dai migliori foodblogger,  quelli che nel descriverti un piatto fanno della pura poesia.

La mania di fotografare tutti i piatti al ristorante imperversa non solo fra foodblogger e giornalisti enogastronomici ma anche tra la gente comune. Famiglie intere, inclusi bimbi e nonni, scattano foto al cibo e lo postano sui social. Sfido chiunque a dirmi di non aver mai interrotto un pranzo a casa per non rovinare l’aspetto del piatto per uno scatto. Un tempo appena seduti a tavola ci facevamo il segno della croce e la preghiera per benedire la tavola e ringraziare il Signore, ora fotografiamo i piatti ! Per mettere in evidenza il fenomeno, che diciamo la verità,  rasenta spesso il ridicolo, nel 2012 è nato un sito, “Pictures of hipster taking pictures of food”, dove si postano foto di persone che fotografano il cibo, sotto qualsiasi forma purché non a casa propria e non preparato da sé.

C’è quindi anche la foto di chi fotografa, con la massima attenzione e grande tecnica, la banale tazzina di caffè, che però verrà classificata con l’hashtag foodporn. E poi c’è Nigella Lawson, la giornalista britannica conduttrice di numerosi programmi televisivi dedicati alla cucina, a ragion veduta considerata la regina del foodporn.  Burrosa, sensuale, ammiccante anche quando mescola gli ingredienti di un minestrone, movenze sinuose alla Dita Von Teese quando apre il forno, perfette mani smaltate anche quando usa la mezzaluna, capelli lucidi e ondulati pure quando frigge, carnagione meravigliosa sotto la farina, insomma una meraviglia di foodporn actress.  Lei sì  che ti fa venir voglia di mangiare tutto ciò che prepara, specialmente a fine trasmissione, quando in vestaglia, nella penombra della cucina, apre il frigorifero e inizia a mangiare con vera goduria gli avanzi di ciò che ha preparato durante la puntata. Avremo mai una Nigella in versione maschile?


di Valentina Ragazzo

Creatrice del blog cagliaritano • www.valepassaparola.it

photo © Naomi Kaltman