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Ma come ti permetti?

di Mario Frongia


Dalla prova costume ai saldi. Passando per pilates o zumba. E quel bonazzo dell’istruttore. Tra rughe e rughette, mal di pancia e di testa, variamente assortiti.

Ma come ti permetti? Ma di chi parli? E pensa alla tua, di pancia! Ferocemente sdegnate, rispondereste così. Forse. O magari, anche peggio. Perché conoscete l’arte dell’insulto-non-insulto, quello rivestito di carta velina, che ferisce nel profondo. E se non lo trovate a portata di lingua, coniate un epiteto che stronca. Per capirci, il vaffa in cachemire e seta. I tempi? Vi basta il passaggio dall’arancione al rosso del semaforo di piazza Repubblica. Donne aggressive. Sì. Che non perdonano. Anche. Lanciate a mille in una corsa verso quel che già possiedono ma non funziona.

Quel che si ha non va mai bene. O quasi. L’elenco? Infinito. Amori e illusioni. Orizzonti e follie. Passioni e brividi. Scarpe, vestiti e borse. Ma soprattutto, qualcuno che vi ascolti. Una donna al suo uomo urla di tutto. E gli chiede la risoluzione di mille cose. Ma non é detto che dobbiate riuscirci. “importante é ascoltarla” mi pare abbia detto Judy Garland.
Ascoltarvi, dunque. E da qui si apre un baratro. Pericolosissimo. A volte, anche per la solidità della coppia. Ci sono quelli che ascoltano, riflettono e danno consigli. Per poi seguirne anche l’applicazione. Eroi. Cinture nere che dovete tenervi strette strette. Dite che non esistono? Sarà. Poi ci sono quelli che vi sentono sbraitare (su lavoro, dieta, amiche sleali e suocere da sgozzare, un chilo in più “proprio in pancia e nei fianchi!”: il tutto e di più accuratamente shakerato) e annuiscono con garbo. Fiancheggiatori occulti. Sapendo che basta un passo falso per finire al rogo. Infine, ma la lista va aggiornata senza interruzioni, ci sono taluni coraggiosissimi che aprono, almeno nelle prime 48 ore della relazione, un timido dialogo. Errore fatale. Purtroppo per noi. E d’estate le cose peggiorano. Dai cretini al volante, ai gaggi in spiaggia, alla fretta di avere-bruciare-consumare-indossare il nuovo. Per poi ritrovarsi annoiate più di prima. “Quando sono buona sono molto buona, ma quando sono cattiva sono ancora meglio” diceva Mae West. Buone vacanze.