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I vini sardi
e la critica enologica italiana

di Giuseppe Carrus.

Per il mondo del vino l’autunno non è solo il periodo della vendemmia, ma anche il momento in cui le più importanti guide enologiche vanno in stampa. È il frutto di un lavoro che giornalisti e critici del vino iniziano in primavera, dopo Vinitaly, quando le nuove annate vengono messe in commercio.

La Sardegna del vino da diversi anni a questa parte può vantare numerosi premi e segnalazioni, a conferma che la nostra regione sta lavorando bene e anche a livello nazionale ci si accorge di questo. Certo, poi bisogna far seguire a riconoscimenti e medaglie, un’attenta politica commerciale, da attuare non solo in Sardegna, ma in Italia e nel mondo. Il bello della nostra Isola è che viene rappresentata da grandi cantine cooperative (vantate a livello nazionale per la bontà dei loro prodotti), ma anche da piccoli vignaioli che riescono a offrire grandi etichette vera espressione del territorio in cui operano. Poi ci sono le aziende private storiche, rimaste in mano alle grandi famiglie del vino, che hanno fatto da esempio e da traino alla viticultura di qualità di tutta la Sardegna. Le guide non cercano altro se non di fotografare ciò e non serve polemizzare sulla bontà o meno della singola etichetta premiata: il lavoro è molto più profondo di quanto si possa credere e solo una lettura attenta, di più pubblicazioni negli anni, può far capire la ricerca che viene fatta ogni anno.

Vi segnaliamo ora sei vini premiati quest’anno dalle sei più autorevoli guide del settore. Riteniamo siano tutti vini buonissimi (ma questo deve essere sempre sancito dal consumatore finale), ma e soprattutto vini che rappresentano un’idea di viticoltura, un cambiamento in atto, una precisa esaltazione di un territorio, che rimane sempre la cosa più importante da comunicare nel vino. Se poi qualcuno leggesse queste righe durante il periodo prenatalizio può prenderlo come suggerimento per un regalo, per se o per chi vuole. Regalare o ricevere una buona bottiglia è sempre un gran piacere.


Vermentino di Sardegna I Fiori ’15  – Cantina Pala

premiato dall’Espresso nella categoria “i vini da comprare”

Fresco, sapido, dal delicato profumo di frutta bianca e fiori di campo e dal finale amandorlato. Ottimo come aperitivo o in abbinamento a primi piatti di mare.

Falconaro ’11 – Cantina di Dolianova

premiato dal Gambero Rosso

con i Tre Bicchieri

Dai profumi di frutti di bosco, resine e rosa, ha buona beva nonostante la struttura che lo rende ideale per carni umide o alla brace.

Bovale Nuracada ’13 – Cantina Audarya

premiato dalla Guida Essenziale ai vini d’Italia di Daniele Cernilli con 95/100

Vino rotondo e morbido esprime in pieno il carattere dei vini mediterranei. Spiccano i profumi di frutta rossa matura mentre in bocca ha la stoffa per essere abbinato a cacciagione o a formaggi stagionati.

Vernaccia di Oristano ’09 – Cantina Orro

premiato da Slow Wine come Vino Slow

Etichetta di indubbio fascino, ideale come vino da meditazione. I profumi spaziano dalla frutta secca al albicocca disidratata, mentre in bocca è secco, di buona sapidità e dal finale profondo. Se lo volete abbinare divertitevi a contrastarlo con muggine affumicato o fiore sardo di Gavoi.

Antonio Argiolas 100 ’12 – Cantina Argiolas premiato da Vitae (guida a cura dell’Associazione Italiana Sommelier) con Il Tastevin

Un grande rosso dolce frutto di uve Cannonau appassite. Al naso esplodono i profumi di frutto rosso e di macchia mediterranea, mentre in bocca la dolcezza è contrastata da una trama tannica di grande equilibrio. Abbinatelo a cioccolato o a formaggi di pecora erborinati.

Malvasia di Bosa Salto di Coloras ’14 – Cantina Angelo Angioi premiato dai Vini Buoni d’Italia del Touring con la Corona

Dolce quanto basta, fresca, sapida, dai profumi iodati, di frutto bianco maturo e di agrume candito. Una meraviglia concludere il pasto con un vino così tipico che esprime tutta l’essenza delle dolci vallate dell’areale bosano che guardano il mare.


di Giuseppe Carrus (Vicecuratore Vini d’Italia del Gambero Rosso)